mercoledì, novembre 22
I parlamentari che comprano droghe finanziano la violenza
Lo staff freesud di riberaonline rivendica con forza il diritto del popolo italiano a conoscere i nomi dei parlamentari della Repubblica che usano sostanze stupefacenti. Le droghe in Italia sono illecite e quindi importate e dristibuite dalle organizzazioni criminali-mafiose che traggono enormi vantaggi economici dal loro commercio. Molte di tali sostanze provengono dall'Afghanistan o dalla Colombia dove servono a sostenere economicamente il terrorismo. Ogni soldo dello stipendio parlamentare che finisce nell'acquisto di droghe non fa altro che incrementare i guadagni delle mafie e del terrorismo. I cittadini hanno il diritto di sapere chi finanzia indirettamente queste organizzazioni. E' un diritto democratico. Io non voglio votare chi si comporta in questo modo. Io voglio sapere chi sono queste persone così poco onorevoli. Non c'è diritto alla privacy che tenga. Abbiano il coraggio delle proprie azioni. Conigli che si nascondono dietro i privilegi dello status di parlamentare mentre poveri ragazzi per uno spinello subiscono infinite umiliazioni e serie conseguenze legali. Siete indegni.
lunedì, novembre 6
Un particolare da non sottovalutare
Il test effettuato dalla "Iene" ha rivelato come su un campione di 50 parlamentari analizzato 16 di essi sono risultati positivi alle droghe. In particolare il 24% (12 persone) alla cannabis e l' 8% (4 persone) alla cocaina, in totale quindi il 32% dei parlamentari analizzati sono risultati positivi alla droga. Un parlamentare su tre. Il test però è stato effettuato con il metodo del drug wipe (metodo infallibile) che rileva tracce di stupefacenti soltanto se assunti entro 36 ore. Questo mi sembra un particolare da non sottovalutare, perchè sta ad indicare che la percentuale di parlamentari positivi alle droghe è suscettibile di un notevole aumento, se soltanto si ricorresse al drug test tradizionale, effettuato sulle urine (come per gli appartenenti alle forze di polizia) in grado di rilevare tracce anche dopo un mese dall'assunzione della droga. Chi consuma droga abitualmente, infatti, non è detto che lo faccia giornalmente ma può accadere che il consumo avvenga con una cadenza diversa ( ad esempio ogni due-tre giorni). Quindi secondo me il 32% di parlamentari che usano droghe è una percentuale da rivedere molto al rialzo!!!