mercoledì, ottobre 25
Onorevoli Wanted
Prefazione
di Beppe Grillo
Che dei pregiudicati mi rappresentino in Parlamento e che siano pure pagati con le mie tasse, non l’ho mai mandato giú. Estorsori, truffatori, evasori, mentitori, calunniatori. Il Parlamento è il nuovo Inferno di Dante con i suoi gironi, o meglio è il Paradiso dei delinquenti, dei prescritti, dei giudicati in primo e secondo grado in attesa di sentenza definitiva, degli indagati. Gente che fa le leggi dopo averle violate, o mentre le viola, o prima di violarle. È la via giudiziaria alla politica. Il Parlamento ridotto a comunità di recupero.
Dopo mesi di tentativi, ho finalmente pubblicato la lista sull’Herald Tribune. Ne hanno parlato la Bbc e giornali australiani e indiani. La Gandhi Peace Foundation, una tra le piú importanti organizzazioni nel mondo per la difesa dei diritti civili, mi ha citato e mi ha inviato una lettera: «Nel nostro Parlamento abbiamo scoperto 16 pregiudicati di cui alleghiamo le fotografie, ma li abbiamo subito cacciati via a calci nel sedere». Che, per dei non-violenti gandhiani, non è male. Dall’Uzbekistan mi hanno fatto sapere che il loro Parlamento arriva al massimo a 18 condannati: 25 parevano troppi anche a loro.
Tutti i giornali italiani hanno dovuto scrivere dell’iniziativa. Ma i parlamentari condannati sono ancora là, a ingrassarsi con i nostri soldi, a farsi chiamare onorevoli dal popolo piú servile del mondo.
Anche loro, però, hanno una funzione sociale e un lato positivo. Quello di provocare scandalo e di far vendere libri a chi gli scandali li smaschera e li racconta, come gli ottimi Gomez e Travaglio con questo loro «Onorevoli Wanted».